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L’Intelligence degli Zar: Daria Lieven una Mata Hari russa

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11 Feb 2014 11 Feb 2014  Clara Salpietro Inviato da Clara Salpietro


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Daria Lieven

Daria Lieven

(di Milena Ćmilianič*) – La bella aristocratica russa Daria Lieven, soprannominata “Sibilla diplomatica“, è stata la predecessora di Mata Hari, spia dei tempi della Prima guerra mondiale. Riuscì a conquistare il cuore di tre ministri degli esteri degli Stati più potenti del XIX secolo.
Daria (Dorothea) nacque nel 1785 nella famiglia di Johann Benckendorf, governatore militare di Riga. Era la sorella del potentissimo capo dei gendarmi dello zar Nicola I. La madre di Daria era una dama di corte della grande principessa Maria Fedorovna, moglie dell’imperatore Paolo I, e la bambina venne educata presso la corte. A 14 anni fu data in sposa al conte Christopher Lieven, adjutant general e favorito di Paolo I.
Dopo l’assassinio di Paolo I il nuovo imperatore Alessandro I inviò il conte Lieven al lavoro diplomatico a Berlino, dove Daria acquistò esperienza in questa professione. Più tardi, nel 1812, il conte diventò ambasciatore russo in Gran Bretagna e ricoprì questa carica fino al 1834. “Spero che Sua moglie Le sarà un’assistente sicura”, disse profeticamente lo zar.
Ed infatti, la contessa allestì a Londra un salone brillante dove si riunivano celebrità diplomatiche. Era sempre al corrente di tutte le più importanti novità e voci politiche. Il noto diplomatico russo Filipp Vighel scrisse nelle sue memorie che Daria “svolgeva presso il marito il ruolo di ambasciatore e di consigliere, stendeva dispacci”. Alessandro I e il conte Nesselrode, ministro degli esteri della Russia, erano in corrispondenza con Daria Lieven.
La giovane contessa diventò non ufficialmente una delle figure centrali nella realizzazione della politica estera della Russia nel periodo della Santa Alleanza, creata nel 1815, dopo la disfatta di Napoleone, dalla Russia, Austria e Prussia. Per accedere ai segreti intimi del cancelliere austriaco Metternich, il principale rivale di Alessandro I, Daria Lieven entrò in relazione con lo stesso. Furono presentati appositamente una all’altro al Congresso di Vienna del 1818 dal conte Karl Nesselrode, ministro degli esteri russo.
Il legame intimo tra Daria e il cancelliere durò dieci anni. La corrispondenza tra gli amanti veniva controllata da Nesselrode e dallo zar russo. La contessa riferiva allo zar sulla duplicità del cancelliere austriaco e sui suoi tentativi di venire ai patti con Londra dietro le spalle della Russia. Venuto a conoscenza, mediante Daria, di quelle intenzioni del cancelliere, Alessandro decise di compiere una brusca svolta in politica estera e si accordò per primo con gli inglesi.
Più tardi la contessa Lieven fu chiamata a Pietroburgo per una conversazione confidenziale con l’imperatore. La spia doveva rompere con Metternich e ravvicinarsi con George Canning, premier inglese. In quel momento Daria riuscì già ad allacciare contatti con il re inglese Giorgio IV, il quale diventò persino il padrino di suo figlio Gheorghij. Correvano voci che il bambino assomigliasse molto al re inglese.
La Russia e l’Inghilterra, rivali tradizionali, diventarono d’un tratto alleati. Daria Lieven convinse Canning ad appoggiare la Russia nella guerra di liberazione dei greci contro la Turchia.
Alla fine la famosa battaglia di Navarino nelle acque del porto di Peloponneso portò alla sconfitta dell’Impero Ottomano e diede la libertà e l’indipendenza alla Grecia. Ma la sua relazione con George Canning non durò a lungo. Il premier britannico morì precocemente nel 1828.
Al ritorno a Pietroburgo Daria non riusciva a trovarsi un posto adatto. Morirono ambo i suoi figli, poi il marito. La famiglia dello zar non le dedicava attenzione. Decise quindi di partire per Parigi, dove acquistò un palazzo antico che apparteneva a Talleyrand, ex ministro degli esteri francese.
Vi aprì il proprio salone che diventò molto famoso. Veniva visitato dallo scrittore Honoré de Balzac, dal poeta Théophile Gautier, dal drammaturgo Alfred de Musset, dal diplomatico e scrittore Francois-René de Chateaubriand. Il suo salone veniva chiamato persino “vedetta dell’Europa”.
In quel periodo tra i suoi amanti c’era Francois Guizot, premier francese. Ciò le permetteva di raccogliere negli interessi della Russia preziosa informazione spionistica sulle azioni del governo francese.
Dopo la rivoluzione francese del 1848 i rapporti tra Russia e Francia erano pessimi. Alla vigilia della guerra di Crimea, Parigi voleva intervenire contro la Russia in alleanza con l’Inghilterra e la Turchia programmando di coinvolgere nella guerra contro la Russia la Svezia e la Spagna.
Daria Lieven informò tempestivamente Nicola I di quelle minacce. Lo zar trascurò però quell’informazione, ma i dati preziosi relati ai contrasti tra Inghilterra e Francia consentirono alla delegazione russa alla Conferenza di pace a Parigi nel 1857 di firmare condizioni di uscita dalla guerra vantaggiose per la Russia.
La vita tempestosa della contessa Lieven, agente segreto russo, finì a Parigi nella primavera del 1857, subito dopo la fine della guerra di Crimea.

*Articolo pubblicato su http://italian.ruvr.ru/

Per articoli dello stesso tema http://italian.ruvr.ru/by_author/124199998/

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tag Prima Guerra Mondiale, Riga, Daria Lieven, Sibilla diplomatica, Mata Hari, spia, zar Nicola I, Christopher Lieven, Paolo I
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