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Droghe illecite: una relazione dell’UE svela nuove tendenze allarmanti in fatto di traffico e consumo

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07 Feb 2013 07 Feb 2013  Clara Salpietro Inviato da Clara Salpietro


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droghe relazione Unione Europea

“L’Europa è alle soglie di una nuova era per quanto riguarda l’offerta e la domanda di droghe illecite, il cui sviluppo mette a dura prova le attuali risposte politiche”. È quanto emerge dalla prima relazione congiunta dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) e dell’Europol sul mercato europeo degli stupefacenti, pubblicata a Bruxelles.
Le due agenzie dell’UE hanno unito le loro forze per realizzare la prima analisi strategica del mercato europeo delle droghe illecite nel suo insieme.
La relazione mette in luce un mercato sempre più dinamico, innovativo e reattivo alle sfide, che richiede una risposta altrettanto dinamica, innovativa e solerte a livello europeo. Il documento svela “il nuovo volto della criminalità organizzata in Europa”: il mercato europeo della droga, storicamente imperniato sul traffico di determinate sostanze stupefacenti ad opera di trafficanti specializzati, attraverso rotte ben definite, sta diventando sempre più “fluido” e si caratterizza per la comparsa di nuove rotte e di spedizioni multiple costituite da più sostanze.
“Questa relazione, che arriva al momento giusto, evidenzia il carattere sempre più coordinato – ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria dell’UE per gli Affari interni, nel presentare le risultanze della relazione – del moderno mercato europeo della droga, uno dei fenomeni criminali più complessi e invasivi del nostro tempo. Oggi i gruppi criminali organizzati sono più propensi a trafficare contemporaneamente più sostanze stupefacenti e tendono a coalizzarsi tra loro. Il traffico di stupefacenti tende anche a diversificarsi, sia dal punto di vista della complessità delle rotte scelte, sia per i tipi di droghe che vi transitano”.
“Questa evoluzione – ha aggiunto – esige una maggiore cooperazione nell’ambito dell’UE. Le misure predisposte a livello nazionale, per quanto energiche, non sono più sufficienti. La presente relazione offre un’analisi senza precedenti, frutto di un riuscito connubio tra il lavoro di monitoraggio del fenomeno delle droghe svolto dall’OEDT e l’esperienza operativa dell’Europol in merito alle tendenze della criminalità organizzata”.
Rob Wainwright, direttore dell’Europol, spiega:”Il traffico internazionale di stupefacenti rimane la principale attività della maggioranza dei gruppi criminali organizzati. Questi ultimi si adattano alle nuove opportunità criminali e ai mutati metodi e canali di contrabbando per eludere i controlli, avvalendosi sempre più – come abbiamo constatato – di mezzi leciti di trasporto commerciale quali container, aerei, corrieri e servizi postali. In questo modo le droghe transitano attraverso molteplici punti di passaggio e sono quindi più difficili da intercettare. Anche Internet svolge un importante ruolo di favoreggiamento ed è comunemente usato per lo spaccio e la vendita di stupefacenti”.
La relazione mette in rilievo anche il ruolo dell’Europa come uno dei principali produttori mondiali del precursore chimico impiegato nella produzione di eroina, l’anidride acetica, nonché la sua responsabilità nel confezionare, commercializzare e promuovere prodotti contenenti nuove sostanze psicoattive.
“L’UE è un’importante regione produttrice di droghe sintetiche e, in misura crescente, di cannabis”, osserva Wolfgang Götz, direttore dell’OEDT. “Sta prendendo piede la tendenza a produrre droghe illecite nelle vicinanze dei potenziali mercati di consumo, dove è meno probabile che vengano intercettate. Questa evoluzione ci costa sempre più salata in termini di sicurezza collettiva, salute pubblica e onere imposto alle già limitate risorse della polizia”.
Secondo la relazione, gli sviluppi descritti sono in gran parte favoriti dalla globalizzazione, per effetto della quale sempre nuovi paesi diventano centri nodali per la produzione, il deposito o il transito delle droghe.
Considerevole è anche l’influenza di Internet, sia come mezzo di comunicazione che come punto di vendita online. L’innovazione interessa parimenti il settore della produzione: l’UE è designata come importante “fonte di competenza e perizia” in materia di coltivazione intensiva di cannabis, produzione di droghe sintetiche e occultamento di cocaina.
Tra le altre risultanze della relazione si possono citare i collegamenti tra le reti di trafficanti di cocaina e di resina di cannabis, l’importanza crescente dell’Africa come zona di deposito e di transito, nonché il ruolo centrale svolto dalle bande criminali dell’Europa nordoccidentale nello smistamento di ogni tipo di droga all’interno dell’UE. Per quanto riguarda le linee di azione, si propone tra l’altro che le autorità di contrasto diano maggiore priorità alla raccolta di informazioni su singoli individui e gruppi criminali dal profilo particolarmente rilevante.
Inoltre, la rapidità con cui evolvono le droghe sintetiche implica la necessità, per l’Europa, di potenziare la propria capacità di allerta precoce riguardo alle nuove sostanze immesse sul mercato.
La relazione sottolinea l’importanza di intraprendere azioni coordinate a livello dell’UE. Seguendo un approccio nel contempo prammatico e metodico, le agenzie giungono a conclusioni decisive e traggono insegnamenti destinati a informare le future politiche e azioni ( MEMO/13/51 e studi di casi ).

Maggiori informazioni sul sito: http://www.emcdda.europa.eu/events/2013/drug-markets

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tag Europa, Bruxelles, Ue, Cecilia Malmström, droghe illecite, Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, Europol, mercato europeo, stupefacenti, Wolfgang Götz, Commissaria, Affari interni
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